Per valutare lo stato di un prodotto, l’esame visivo è il primo filtro della realtà che opera la nostra mente. Ma è sufficiente per avere la certezza che un puntello tanto lucido da potercisi specchiare sia migliore di uno più opaco?
Nei cantieri edili si possono trovare facilmente sia puntelli zincati lucidi come specchi che puntelli opachi. Ma non è che alcuni siano nuovi e altri vecchi: è il processo di zincatura che determina la diversa lucidità del tubo. Una differenza non solamente estetica. Per questo il puntello più lucido e "più bello" non sempre è il migliore per un determinato cantiere.
La zincatura è un processo fondamentale per la protezione dei manufatti in acciaio e ferro dalla corrosione causata dal tempo e dagli agenti atmosferici. Per valutare correttamente l’esito di un processo di zincatura vanno però presi in considerazione diversi elementi - che non è possibile capire semplicemente "a colpo d'occhio". Quali?
Per capire il risultato finale, facciamo un passo indietro: i materiali di base.
I termini “ferro” ed “acciaio” sono infatti comunemente utilizzati in modo impreciso, talvolta in opposizione uno all’altro, talvolta quasi come fossero sinonimi.
Il Ferro è uno degli elementi chimici più comuni nell’universo e costituisce circa un sesto della massa totale del nostro pianeta; in concentrazioni massicce negli strati interni del nucleo e del mantello, è anche l’elemento più presente nella crosta terrestre componendone poco meno del 5%.
Il ferro, inteso come metallo, viene estratto dai suoi minerali, composti chimici che devono essere ridotti chimicamente (di fatto, quando si parla di prodotti finiti non si sta parlando di un qualcosa composto al 100% da ferro).
Una volta terminata tale operazione, il ferro viene legato ad altri elementi per ottenere svariate leghe, tra cui, appunto, l'acciaio.
Acciaio: è il nome dato ad una lega composta da ferro e carbonio, quest’ultimo in percentuale non superiore all’1,7% del totale (se è di più si rientra nella gamma delle ghise).
La classificazione caratteristica dell’acciaio è appunto la percentuale di carbonio, che variano da acciai extradolci (poveri di carbonio) ad acciai extraduri (ricchi di carbonio). A seconda del tipo e dell’utilizzo dell’acciaio possono essere presenti numerosissimi altri elementi di lega, per quanto in quantità più adatte ad essere misurate in parti per milione, di cui si può trovare un buon sommario qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Acciaio#Elementi_di_lega_e_proprietà_dell'acciaio
Chiariti i concetti base, ecco che entra in gioco la zincatura.
La zincatura a caldo è il processo con cui si applica un rivestimento di zinco su un oggetto metallico (nel nostro caso di acciaio) per proteggerlo dalla corrosione. Il risultato è un rivestimento che protegge l’integrità dell'oggetto in modo uniforme, ricoprendo sia le superfici interne che quelle esterne - cosa difficilmente ottenibile con altri metodi.
La zincatura quindi opera su più fronti:
1. Resistenza all’abrasione
Rispetto all’applicazione di altri tipi di strati protettivi che di solito prevedono l’utilizzo di pellicole polimeriche, lo zinco è un metallo e presenta la migliore resistenza contro urti ed abrasioni (per infrangere lo strato di zinco è necessaria un’azione meccanica o acida notevole).
2. Resistenza alla corrosione
La protezione del metallo sottostante viene garantita in tre diversi modi dalla zincatura:
Effetto barriera
Il rivestimento isola il metallo sottostante dall’ambiente esterno e dai suoi agenti corrosivi;
Effetto catodico (di sacrificio)
Lo zinco si configura come parte anodica e preserva l’acciaio concentrando su di sé la corrosione: fino a quando c’è presenza di zinco in superficie il metallo sottostante è preservato completamente;
Effetto sigillante
La corrosione dello zinco origina prodotti insolubili che una volta depositati sul materiale formano una superficie omogenea, proteggendo il materiale stesso dal processo di corrosione.
La zincatura di un puntello comporta una serie di benefici effettivi e continuativi nel tempo che la rendono il processo conservativo più adatto nel lungo termine.
L’efficacia del trattamento dipende:
dallo spessore del rivestimento
dalle caratteristiche metallurgiche del prodotto rivestito
dalla velocità di corrosione dello zinco ovvero le differenti condizioni atmosferiche a cui esso è sottoposto (regolamentate dalla norme ISO 9223 e ISO 14713-1).
Categoria Corrosione |
Ambiente esemplificativo |
Perdita media annuale strato zinco (micron) |
C1 |
Interni- Secco |
X <= 0,1 |
C2 |
Interni- Occasionali condensazioni |
0,1 |
C3 |
Interni- Umidità elevata Esterni – Urbano non marittimo |
0,7 |
C4 |
Interni – Piscine, impianti chimici e simili Esterni – Urbano marittimo e industriale non marittimo |
2,1 |
C5 |
Esterni – Industriale marittimo o molto umido/salino |
4,2 |
Partendo da questi dati, e calcolando spessori di zincatura standard senza utilizzi in condizioni estreme, la protezione fornita da una zincatura effettuata correttamente va dai 40 anni a poco più di un secolo.
Ci sono diversi i fattori che possono sortire esiti visivi differenti, partendo da due prodotti uguali ma trattati in modo diverso, o partendo da due prodotti diversi ma trattati nello stesso modo.
Spessore del metallo: per oggetti da zincare con grossi spessori, o manufatti che prevedano porzioni con spessori differenti, è fisiologico ottenere superfici in parte lucide ed in parte opache. Gli spessori fini invece tendono ad avere un aspetto maggiormente lucido;
Composizione chimica del metallo: la presenza nella lega d’acciaio di alcuni elementi (anche in quantità talmente ridotte da dover essere misurate in parti per milione), può portare ad opacizzare la zincatura;
Laminazione del metallo: in base alla tipologia di laminazione del metallo durante la fase di produzione del manufatto da zincare, si possono ottenere esiti differenti. Tendenzialmente un prodotto laminato a caldo porterà ad ottenere post-zincatura una superficie già opaca e più zigrinata, mentre un prodotto laminato a freddo sarà tendenzialmente più liscio e lucido.
Risposta breve: no.
La zincatura normata dalla EN ISO 1461 definisce requisiti e caratteristiche, ma nessuna di esse prevede parametri estetici di verifica.
Risposta articolata: non solo non esiste una misurabilità dell’opacità o della lucidità di un prodotto zincato, ma anche se esistesse si tratterebbe di un parametro non importante dal punto di vista della qualità e dell’efficienza.
Di fronte ad un prodotto zincato liscissimo al tatto, ed estremamente lucido, se l’occhio può farti prediligere l’impatto visivo rispetto ad un prodotto più rugoso ed opacizzato, è più importante per te capire da cosa è determinato tale risultato estetico. Non esiste quindi una correlazione diretta tra aspetto ed effettiva qualità.
Nel momento in cui si esamina un puntello zincato, o al confronto tra due puntelli che si presentano visivamente in modo differente, l’importante è che chi ti sta offrendo il prodotto sia in grado di spiegare come e quando è stata effettuata la zincatura.
Basandosi solo sull’aspetto estetico, non è facile capire dati oggettivi molto più utili: talvolta un aspetto molto liscio e lucido potrebbe significare uno spessore di zincatura inferiore in un
A questo punto la valutazione più importante da fare non è più sul prodotto: è sulla competenza di chi lo realizza e sulle certificazioni che può fornire.
Diffida da chi spinge solo ed esclusivamente sulla maggiore attrattiva estetica.
Dopo aver letto questa panoramica sulla zincatura e sui suoi vantaggi, valuta esattamente quale tipo di prodotto hai bisogno e la relativa forma di protezione.
Se hai bisogno di puntelli zincati di qualità, che durino nel tempo e che rispettino le più rigorose normative europee, puoi consultare i nostri cataloghi e non esitare a contattarci direttamente!
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